Gita sociale a San Gallo e nel Toggenburgo

Diciotto partecipanti si son ritrovati sabato 3 giugno di buon mattino alla stazione di Zugo per recarsi in bella compagnia a San Gallo.

Là giunti, dopo aver depositato le valigie in albergo, siamo stati ricevuti dalla guida Antoinette, che per più di due ore ci ha mostrato la città vecchia, la magnifica cattedrale e la famosissima biblioteca del convento (ricca di ca. 170'000 volumi, dei quali molti manoscritti dall’ottavo secolo via e prime stampe del 1500), non lesinando accenni storici che sarebbero troppi da riportare tutti in questa sede. Per farla breve abbiamo appreso dal vivo che un certo monaco Gallus arrivò nel quinto secolo in quella regione con alcuni accoliti per predicare il cristianesimo presso gli alemanni. Gallus si vede spesso raffigurato con un orso ai piedi. Orso che secondo la leggenda lo sorprese nel bosco ma che su ordine del monaco gettò qualche pezzo di legna nel fuoco, gli diede quindi un po’ di pane ordinandogli di non farsi mai più rivedere, ciò che si avverò. Il convento benedettino fu fondato ca. 100 anni dopo la morte di Gallus e, specialmente grazie ai tanti pellegrinaggi, attorno cominciò a svilupparsi la città. Dopo diverse guerre e peripezie all’incirca nel 1540 anche San Gallo non si poté sottrarre alla riforma religiosa. Sotto la guida dell’umanista e “Stadtpräsident” Joachim von Watt (Valdan) si formò una comunità protestante che si sparse per quasi tutta la città. Dato che cattolici e protestanti vivevano nelle stesse vie e quartieri aumentando così gli attriti di credo, per dividerli fu persino costruito un muro attraverso la città! Un piccolo resto di quel muro si vede ancora oggi. Dopo l’industria del lino che vigeva già dal Medio Evo, in principio del 19° secolo cominciò a svilupparsi in grande stile in tutta la regione, grazie all’invenzione di nuove macchine, l’industria tessile del cotone che fece la fortuna di San Gallo, specialmente per i suoi famosi pizzi esportati in tutto il mondo. Fortuna che si ridimensionò di molto con la prima e dopo la seconda guerra mondiale, ma pur sempre orientatrice mondiale per quanto riguarda la qualità dei prodotti.

Dopo un ottimo pranzo e un’ottima cena, siamo ripartiti il giorno seguente in torpedone alla volta del Toggenburgo, più precisamente nel Neckertal/Mogelsberg, dove si trova il famoso “Baumwipfelpfad”. Prima di avventurarci su questa piattaforma aerea un’esperta ci ha mostrato e spiegato la funzione di diverse erbe e le loro proprietà, dandoci poi alcune ricette e permettendoci di fare di nostra mano unguenti per la pelle o per le labbra. Dopo pranzo una guida ci ha condotti sul “sentiero aereo delle fronde arboree” mostrandoci le diverse specie degli innumerevoli alberi e animali che da lassù si possono ammirare.